
Pochi mesi dopo ebbi problemi di line up che rallentarono sia l’attività live che da studio. Dopo un cambio totale di line up (Snarl – Vox, Lead Guitar, Funestum – Rhythm Guitar, Acheron – Bass, Backing Vocals, Hyakrisht – Drums) riuscimmo a tornare a pubblicare qualcosa nel 2010 con “Jubilate Diabolo (Promo Version 2010)”, contenente 5 canzoni più la cover di “Under a Funeral Moon” dei Darkthrone, e questa cover fu anche utilizzata per un cd di tributo ai Darkthrone rilasciato sempre nel 2010 tramite la Novecento Produzioni. Nel 2011 registrammo 3 brani per uno split successivamente non pubblicato e Funestum fu rimpiazzato da Vinterblot alla chitarra ritmica, che è ancora con noi.
Nel 2012, dopo un’attività da live mai ferma, abbiamo registrato il nostro full length “Jubilate Diabolo”, ormai pronto per la pubblicazione, più un’altra canzone che apparirà in uno split 7” in vinile coi tedeschi Silberbach. Inoltre, la SBRT Records rilascerà i 3 brani registrati nel 2011 per un altro split con Acheronte e Khephra. Aspettatevi queste 3 uscite nel 2013.
A livello di influenze, credo puoi ascoltare una certa evoluzione sonora ascoltando le varie release: il demo era, come detto, molto in stile primi Gorgoroth e Temple of Baal, molto norvegese. Da allora ricevetti un’influenza sempre maggiore dall’Old School Thrash e le composizioni diventarono più aggressive come stile e arrangiamenti, e credo che questo puoi sentirlo in “Jubilate Diabolo” in parte, e soprattutto nello split con Acheronte e Khephra. Abbiamo anche già provato e portato da live alcune nuove canzoni, che per me manifestano uno stile compositivo più oscuro e veloce e comunque con le influenze thrash ridimensionate rispetto allo split. Quanto alle influenze, essendo quasi sempre stato l’unico compositore della band, posso dirti che cerco di non rifarmi a nessun gruppo in particolare. A volte esploro alcuni lidi musicali battuti da qualche band che sento vicina al mio stile compositivo, ma non ho mai avuto numi tutelari da ossequiare o dogmi. Fu anche per questo che ben presto smettemmo di fare cover: sentivamo il bisogno di fare qualcosa di nostro.
Cosa rappresenta per te oggi il black metal e come l’hai visto evolvere dagli albori ad oggi e soprattutto dove credi che stia andando?
Il Black Metal per me è un genere musicale anzitutto. È il genere metal che mi piace di più suonare e col quale penso di potermi esprimere meglio sia come composizioni che come tematiche, ma per il resto è un genere musicale. Frasi trite e orrende tipo “è una oscura filosofia meditativa introspettiva” oppure “è la massima espressione della misantropia della legione elitaria invernale” etc non fanno proprio al caso mio.
Riguardo la seconda parte della tua domanda, premetto che sono un fan del Black Metal ma non certo dagli albori del genere e che ho cominciato a seguire bene l’underground italiano di questo genere dal 2003 circa, quindi direi che altre persone possono risponderti in maniera più esauriente. Detto questo, credo che in Italia non l’ho visto evolversi più di tanto. Certo, oggi internet e social network rendono dischi e contatti più facili da reperire, e anche registrare i dischi è più semplice, ma credo che non ci siano molte differenze sulla quantità e forse anche sulla qualità media delle bands rispetto a 10 anni fa. Dove sta andando? Credo da nessuna parte in particolare, fatta salva qualche contaminazione nel depressive. Ma va bene così, francamente. Se fatto bene il black metal va bene così com’è, senza eccessive innovazioni (o presunte tali) o senza stupidi vincoli “filosofici”.
Quanto conta per voi l’immagine e quanto la reputi importante per gli show dal vivo? (io vi ho visti a Napoli al Jail e sono rimasto particolarmente colpito dalla vostra serietà e attitudine nonché dalla capacità esecutiva dei brani, che non tutti i gruppi hanno, anzi…)
Beh anzitutto grazie dei complimenti, anche se il concerto fu al Dark Club Arcadia, non al Jail. L’immagine in realtà per noi conta abbastanza poco. Il facepainting è indispensabile sia per la presenza scenica sia perché mi aiuta ad acquistare la giusta concentrazione da live e schermarmi dal resto, un po’ come un casco per un pilota se vuoi. Ma a parte quello, ciò che conta negli show dal vivo è la grinta, i volumi, la convinzione e l’interazione col pubblico, che più si muove e meglio è. Quella è la nostra idea di come fare i concerti e il resto non sono altro che dettagli.
Tornando al discorso live, come vedi la scena attuale in Italia in termini di supporto logistico? Insomma sembra sempre più difficile trovare spazi per suonare dal vivo, o sbaglio?
Non lo so, non vedo la situazione drammatica sinceramente e neanche peggiorata in qualche modo. I locali non saranno forse molti, e ci sono anche i locali che fanno suonare stupidamente solo le cover bands oppure che pongono troppi vincoli, condizioni o comunque sono troppo solamente interessati dal profitto istantaneo, ma ciò non toglie che i locali buoni per fare una serata metal underground ci siano. Il compito di capire che musica vuole il pubblico e di portare bands valide spetterà pure a noi organizzatori, ma la durata di questi locali dipende esclusivamente dal gestore e non da noi bands. Il compito di far quadrare il bilancio del locale senza adoperare tagli spetta a lui. Su questo posso solo dire che secondo me occorre levarsi dalla testa pregiudizi scemi, secondo cui se fai il genere X non sai se riempi il locale etc etc. Le entrate a una serata musicale dipendono dalla fama del locale e dalla capacità di saper far circolare la voce dell’evento, non certo dal tipo di musica proposto.
Detto questo, occorre dire che anche le bands a volte non sono il massimo della professionalità visto che a volte sparano richieste di rimborsi esose, oppure non riescono a organizzare un concerto che non sia quello al pub frequentato di solito con i soliti nomi di amici, e raramente riescono a organizzare qualcosa di decente fuori dal loro ambiente abituale. Per cui, prima di sprecare fiato contro i locali io credo che bisognerebbe anche chiedercisi se le bands che vogliono suonare sanno effettivamente guardarsi in giro (a livello di bands portate e di posti nuovi dove suonare) e proporre qualcosa che sia di più dei soliti gruppi locali nell’unico locale metal di una città. Se vuoi suonare in giro devi ambire a obiettivi un po’ maggiori che suonare sempre nella tua provincia o in qualche provincia limitrofa. O sbaglio?
La scena italica… beh… parliamone un po’… che ne dici?
Recensisco albums da anni per una webzine che dà più attenzione al metal italiano underground che a quello straniero, e credo che qualitativamente in Italia le cose stanno abbastanza bene. Non siamo certo i migliori del mondo, ma personalmente l’underground black metal italiano possiede dei nomi che secondo me hanno potenziale e andrebbero valorizzati, come Lilyum, Vidharr, Mourning Soul, Blaze of Sorrow, Gort, Umbra Noctis, Sidus Tenebrarum, Nebrus, Khephra, Orcrist, Noctifer, Vesper, Arvensvarthe, Misere Nobis, Rexor, Infernal Angels, Grimorium, Sedna, Altar of Perversion e Acheronte, senza contare i nomi storici e ormai affermati come Mortuary Drape, Handful of Hate, Aborym eccetera.
Dove l’italia metal secondo me toppa completamente è il lato “promozione”. Praticamente, esce un cd e non si fa nulla. La massima ambizione in Italia è fare scambi date, e poi al massimo partecipi a qualche festival o serata col nome grosso se vuoi (e sempre per raccomandazione ma mai per meriti!), ma poco altro. Niente mini tour italiani pure di massimo 10 date in diverse parti d’Italia, poco interesse dei magazines stessi italiani che al massimo ti danno un’intervista veloce ma non certo nelle prime pagine, webzines e live reporters che a volte di fronte a un gruppo nuovo interessante sembrano dare l’idea di trattarli senza sapere niente di loro, e le bands non sapendo che fare a volte si chiudono (sbagliando) in sé stesse non facendo più concerti o facendo scelte similmente auto emarginanti delle quali, diciamocelo, a nessuno fondamentalmente frega niente. Come risolvere questa situazione? La prima cosa che mi viene in mente è: ma nominare un live manager (esterno o appartenente alla band), oppure andare alla ricerca di locali, festivals, magazines cartacei o bands con cui spartire palchi e magari qualche split cd no? Io dico che le bands italiane in media devono essere più lungimiranti e meno timorose di proporre la propria musica sia su palco che come promozione. Rendiamoci conto che pure Truce Baldazzi l’ha capito e fa concerti in giro con una sua crew. E non voglio sentire scuse che costa troppo o che non ti si filano: se non ci provi, otterrai solo che tutti continueranno a non filarti perché non gli hai neanche dato l’opportunità, mentre per i soldi posso dirti che ripartire le spese tra membri aiuta, soprattutto se quando suoni metti in vendita il tuo full length, sempre che tu ne abbia uno, e che tu non voglia farti il figo in giro con un demo.
Quando si diventa “poser”? Così mi riallaccio alla precedente domanda anche per chiederti un tuo parere su tante pagine presenti sul web che trattano di Pure evil black metal women, per dirne una.
Ahahah sì l’ho vista pure io quella pagina di Facebook. Un sabato mattina mi sono alzato che non dovevo lavorare, e non avevo ancora smaltito la sbronza totale presa la sera prima, mi misi su Facebook e vidi questa pagina per puro caso solo perché un amico di FB aveva commentato una foto: mi stavo piegando in due dalle risate a vedere quella carrellata di foto squallide e domestiche, fatte da tipe improbabili mezze nude ma col face painting e in pose con uno stile a metà tra il “Tinto Brass wannabe” e il “voglio essere true ma non so suonare”. Non credo ci sia bisogno di commentare una tristezza simile. Se vuoi Black Metal vai a un concerto o metti un cd, mentre se vuoi del porno vai a puttane o su brazzers o su youporn. Se pensi che robe così siano sexy e eccitanti o utili in qualche modo, fammi il favore di non parlarmi.
Tornando alla tua domanda, la risposta è puramente soggettiva e per come la vedo io per “poser” si intende al giorno d’oggi chi sta in questo ambiente, ma non per la musica quanto piuttosto per altri motivi, tipo fare una band per cercare di essere figo, oppure per ostentarcisi, tipo far vedere che sei come i tuoi idoli musicali e ci parli tranquillamente come fossero tuoi pari, oppure tante altre cose. Ma credo comunque che la parola “poser” sia ormai desueta e arcaica. Credo che ad oggi nell’universo musicale ci siano ormai altre figure che si contrappongono alla musica suonata, e personalmente li inquadro nei modaioli, i parla – parla e gli “haters”, ovvero quelli che rosicano contro altri più giovani o magari più capaci di loro disprezzandone qualsiasi singola mossa fondamentalmente per invidia.
I tuoi ascolti di sempre e quelli recenti; bands da consigliare e supportare.
Ho sempre ascoltato e apprezzato qualsiasi cosa finisse per “metal” e normalmente sempre mostrato poco interesse per tutto ciò che finisce per “core”, tranne alcuni casi di bands Grindcore e Hardcore. I miei generi preferiti e che ascolto più volentieri sono: i classici del Black Metal, ovvero quelli che onestamente non dovrei nemmeno spiegare. Poi sono sempre stato un fan del Gothic anni 90 e del Gothic doom finché mano a mano mi venne la passione pure per Thrash, Speed e Heavy old school e anche del Death svedese di bands tipo Nihilist, Grotesque etc etc
Da consigliare: le bands italiane da me sopracitate sono da me molto apprezzate semplicemente a causa di dischi che spaccano le chiappe, non a caso con qualcuna di quelle bands i Black Faith hanno spartito il palco dopo aver sentito la loro musica e averne constatato la qualità. In ambito non propriamente Black italiano consiglio di dare un ascolto a: Rabid Dogs, Draugr, Psychotomy, Folkstone, Interceptor, Armed Riot, Dreariness, Vexed, Slowly Suffering, Eyelessight e tanti altri.
Prossime mosse, prossimi concerti
Suoneremo al Beyond the Darkness in compagnia di altre bands come gli Acheronte per esempio, e quest’anno usciranno il nostro primo full length tramite la Mother Death Productions, uno split a cassetta con Khephra e Acheronte tramite la SBRT Records e uno split in vinile coi tedeschi Silberbach tramite la Art of Propaganda Records. Ricerchiamo in continuazione contatti, trades e offerte live.
Grazie del tempo concesso, buona fortuna per tutto, a presto e sempre massimo supporto
Grazie a te dell’opportunità concessaci e a tutto il vostro staff. Rock on!
Con i Black Faith il primo impatto l'ho avuto dal vivo quando li vidi suonare a Napoli insieme agli Ars Odiendi, appena terminato lo show comprai demo e promo della band, vorrà dire qualcosa ?
di Lino Caserta
Ciao Manlio, vorrei iniziare col chiederti un po’ di notizie biografiche sui Black Faith, sulla loro storia discografica e sulle loro influenze principali.
Ciao e grazie per questa opportunità concessaci. I Black Faith nascono nel Febbraio 2004. Partimmo con l’obiettivo di fare cover dei Marduk, ma subito iniziammo a scrivere pezzi nostri, che confluirono nel nostro demo cd del 2006 chiamato “Proclaim my Victory”,secondo me molto nello stile dei primi Gorgoroth e Temple of Baal anche se molti ci sentirono i Mayhem.