
suoniamo senza soundcheck e con pezzi come i nostri, basati per la maggiore su blast beats efferati se non senti niente diventa drammatico!! Dopo vengono le impressioni che derivano dal pubblico. Generalmente tiriamo dritti cercando di fare un buon live sempre ma, se davanti ti ritrovi una platea esaltata che ti incita, beh il concerto assume quel qualcosa in più e, da una buona data, si passa ad una data memorabile.
Una curiosità, sai che per trovare Blood Calls Blood mi sono dovuto rivolgere direttamente in Svezia? Credo alla Downfall se non erro
La cosa non mi meraviglia. Pensa che la nostra collaborazione con la svedese Downfall iniziò nel 2001 con un EP “Death From Above” 2 pezzi stampato in 666 copie e sold out dopo pochi mesi. Viste le continue richieste la Downfall stampò un mcd includendo i due pezzi dell'EP più altre 2 songs ed una intro “Blood Calls Blood” appunto. Mille copie di stampa nel 2003 tutto finito dopo un anno circa. Attualmente, sto meditando di ristampare tutto un'altra volta su cd includendo il nostro demo e tutti gli EP fatti in passato. Continuo ad avere richieste dalle persone il problema è uno soltanto: per quale label?
Cosa dobbiamo aspettarci dal prossimo disco e quando è prevista l’uscita?
L'uscita è prevista per il prossimo autunno ovvero tra Novembre e Dicembre, stiamo lavorando adesso sulla struttura e gli arrangiamenti dei pezzi che saranno 9. L'album vedrà una sorta di “ritorno” al discorso intrapreso con “Vicecrown” e “Gruesome Splendour” soltanto il tutto sarà estremizzato. Adesso abbiamo capacità tecniche di gran lunga superirori soprattutto per quello che riguarda le percussioni quindi possiamo spingerci ben oltre senza poi dover perder giorni nell'editing delle parti al computer e menate varie. L'album sarà completo nel senso che i pezzi, pur avendo una matrice impostata sul nostro stile veloce e senza compromessi, ci sarà spazio per molte soluzioni differenti ed arrangiamenti vari. Ci sono i presupposti per fare il nostro miglior disco di sempre e sarà quello del ventennale.
Avete condiviso il palco con diverse bands e avete suonato in svariati festivals , molti all’estero. Dunque mi piacerebbe sapere dove e con chi vi siete trovati meglio e un’osservazione sulla scena metal italiana oggi.
Ci siamo trovati benissimo con molte bands durante i tanti concerti fatti. Per il resto pensiamo a noi e non ci curiamo molto di quello che ci accade intorno quando ti trovi in presenza delle solite rockstars. Per quello che riguarda la scena italiana, non sto a ripetere quello che ho detto per molte, troppe volte, in passato ovvero che è in crescita e che ci sono molte bands valide. Dico quello che mi ho effettivamente notato dopo 20 anni di esperienza: in Italia ci sono poche bands conosciute all'estero 7-8 e sono piuttosto note. Per il resto affoghiamo in centinaia di gruppi e gruppettini, molti dei quali anche validi ma che hanno una vita media di 3-4 anni. Probabilmente manca tenacia e costanza soprattutto quando le cose non vanno bene come sperato.
Da cultore del vinile quale sono ti chiedo se prevedete l’uscita di qualche 7 pollici e qualche versione in lp del vostro prossimo lavoro. (Chiaramente ho Death From Above e Scorn and Conquest).
Non ti nascondo che abbiamo provato più volte a stampare l'ultimo nostro album “You Will Bleed” in vinile. Avevamo quasi raggiunto l'accordo con due etichette spagnole ma poi la cosa è sfumata per via del fallimento della prima e dei costi troppo elevati, vista la crisi, della seconda. Penso che in futuro, se qualcuno ce lo proporrà, ristamperemo in vinile o faremo qualche nuovo EP ma al momento non ho niente di concreto.
I vostri testi sono molto particolari, avete punti di riferimento ben precisi per comporli? E per quanto riguarda la musica posso chiederti da dove partite per scrivere un brano? Cosa significa per te “scena underground”. Te lo chiedo perché ne sento parlare da una ventina di anni e pare che ancora oggi ci sono band emergenti che si dichiarano fedeli alla scena undeground.
I testi si basano su impressioni che ricavo da esperienza, letture, studi e molte opere d'arte che hanno smosso in me una sorta di “pathos”. Ricuso atteggiamenti mistici e pongo al centro delle mie liriche l'uomo. L'aspetto carnale sovente efferato e marcatamente perverso deriva dagli interessi che ho in questo campo. Amo l'aberrazione nell'uomo ed allo stesso tempo l'estetica. Spesso è proprio nell'amoralità che si ricavano le sensazioni più fervide poiché, nonostante si professino “valori sociali positivi”, è sempre l'aspetto negativo più o meno forte che ci contagia ed inevitabilmente l'uomo ricerca in segreto. Io nuoto in tutto questo, ne ricavo piacere e non vedo perchè dovrei parlare di cose a me lontane quando la realtà marcia che mi circonda è così interessante. L'uomo deve affermarsi sulla terra non in cielo.
Da anni, praticamente da sempre, i nostri brani partono dal riffing delle chitarre. Spesso anche un'idea nasce mentre sono fuori, ed una volta in casa, compongo il frame dell' idea sulla chitarra e da li parte ogni sviluppo ed in seguito arrangiamento.
Essere underground per me è un mero atteggiamento. Puoi vendere anche 100.000 copie ma se mantieni un certo modo di porti sei “underground”. Spesso reputarsi “underground” è una scusa al mancato successo, la vecchia favola di Fedro della volpe che non arriva all'uva. Mentre secondo me suonare in una certa maniera, persistere con determinati suoni e tematiche fregandosene di tutto, nonostante la band sia proiettata verso l'alto, vuoi da un moneto favorevole, vuoi da una major beh questo è uno spirito degno di rispetto.
Hai mai pensato di comporre un brano tutto in italiano? Voi lo avete usato pochissimo, ad esempio in The slaughter of the slave gods in Hierarchy 1999.
Si ci ho pensato ma più che in italiano ovvero “volgare” sarebbe logico risalire alla radice: il latino. Ho usato titoli ed espressioni latine ma non è assolutamente semplice scrivere un pezzo completamente in latino senza incorrere in goffi errori! Molte bands scandinave lo hanno fatto ed alcune si son ricoperte di ridicolo sbagliando le declinazioni. Posso capire che ai metallari poco importa basta il suono delle parole ma per chi ne capisce un minimo tutto ciò provoca imbarazzo e va inevitabilmente a dar ragione a chi ritiene generalizzando i metallari “una marmaglia di ignoranti”.
Siamo giunti al termine, per me è un onore averti intervistato di nuovo e sapere soprattutto che sei rimasto un grande. Buone cose e spero di rivederti presto in concerto.
L'onore ed il piacere è mio! Ci risentiamo tra 15 anni.A presto!
www.myspace.com/handfulofhate
https://www.facebook.com/profile.php?id=1414010650#!/pages/Handful-Of-Hate/72535366939
La prima volta che ho intervistato gli Handful Of Hate è stato nell'inverno del 1998, quando gestivo una fanzine , Opus Triste. A distanza di 15 anni siamo ancora qui a supportare la musica cheamiamo, parola a Nicola. di Lino Caserta
Ciao Nicola, sono passati 15 anni dall’intervista Handful Of Hate su Opus Triste numero 1, ti ricordi? Siamo ancora qua, sempre presenti.
Si 15 anni sono tanti! Ricordo il nome della fanzine ma nello specifico non ricordo l'intervista. Si nonostante le mille difficoltà incontrate siamo ancora qua.
Nel 2011 finalmente sono riuscito a vedervi dal vivo all’ Agglutination, macchine da guerra, impeccabili. So che per te suonare dal vivo è importantissimo e mi piacerebbe sapere cosa senti quando sali sul palco.
Le sensazioni sono molteplici: dal sistemare tutte le cose prima di cominciare a livello tecnico alle prime impressioni sui suoni dopo i primi secondi. Spesso